Il Turchese. La verità del nome perduta…

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La verità del nome perduta nelle sabbie del tempo…?

Il Turchese e la verità del nome perduta nelle sabbie del tempo.

Con il suo unico e caratteristico colore

Antica gemma consacrata da una storia ricca e colorita, si adatta mirabilmente quasi ad ogni tipo di carnagione. Questa ‘pietra’ è un vero camaleonte culturale essendo presente in alcune delle più significative culture del mondo.

Egizi, Mesopotamici (odierno Iraq), Persiani (odierno Iran), Mongoli, Tibetani, Cinesi e Indiani d’America l’hanno sempre apprezzato: ma le due aree geografiche da sempre più legate a questa gemma sono il Medio Oriente e le Americhe. Oggi, è la gemma nazionale dell’Iran ed è anche fortemente presente nella gioielleria degli Indiani d’America, nei braccialetti degli Zuni e nelle cinture dei Navajo.

La verità? Il Turchese non è sempre stato chiamato Turchese

In persiano si chiama ‘ferozah’, che significa ‘vittorioso’, e fino al XIII secolo, in Europa, veniva chiamato ‘callais’ (bella pietra), probabilmente da uno dei nomi usati dai Romani, ‘callainos’ o ‘callaina’. Anche il suo nome moderno, Turchese, è una sorta di nome improprio. Quando dai mercanti veneziani la gemma fu portata in Francia, fu chiamata, ‘pierre turquois’ (pietra turca), nonostante la sua origine persiana, non turca.

Oggi, il suo nome è sinonimo sia della gemma che del suo irripetibile colore

A parte l’eccezionalità del colore, la ricca storia e la mitologia del Turchese, sono dovute probabilmente al fatto di essere una delle prime pietre estratte dalla terra. L’estrazione in Egitto risale al 6000 a.C. …parecchi anni fa! Un braccialetto di Turchesi e oro rinvenuto nel 1900 nella tomba della regina egizia Zer (5500 a.C.) è fra i più antichi gioielli al mondo.

Dalla storia a considerazioni scientifiche

Il Turchese è un fosfato idrato di alluminio e rame. Ha varie tonalità di azzurro e azzurro verdolino; i colori azzurro cielo di media tonalità e saturazione, sono storicamente considerati i ‘migliori’, mentre le sfumature verdastre sono meno pregiate. Il più desiderabile è spesso screziato di venature della matrice (la roccia ospitante), tipicamente di limonite bruna o di ossido di manganese nero. E’ una gemma opaca, spesso viene tagliata e lucidata a cabochon. La località di Nishapar, nell’Iran, continua ad essere considerata per reputazione, storia e bellezza, la fonte del Turchese più bello. Oggi il Turchese viene estratto anche negli USA (Arizona e Nevada) e in Cina.

Prestate attenzione quando acquistate un Turchese. Difficilmente vi diranno la verità. E’ una pietra molto costosa e viene spesso imitata con l’Howlite, che presenta venature simili, tinta di Turchese, o pasta di Turchese, composta prevalentemente da una maggior quantità di plastica e una piccola presenza di Turchese polverizzato.

Potenzialmente ingannevole è anche l’espressione ‘Turchese Persiano’, spesso utilizzata non per indicare la sua origine geografica ma la gradazione di colore azzurro cielo.

Secondo la tradizione il Turchese deve venir regalato per esercitare il suo potere benefico

Pietra di saggezza, fortifica e rasserena la mente e il corpo apportando una sensazione di benessere e allegria, utile all’individuo troppo sensibile, lo protegge da influenze esterne.

Bilanciatore emozionale come la gran parte delle pietre azzurre che lavorano sul 5° chakra. Favorisce la creatività e facilita la comunicazione, particolarmente benefica per le persone che devono parlare in pubblico conferendo forza alle loro parole e per proteggere da critiche negative. Permette di trovare soluzioni creative ai problemi e a distinguere ciò che per noi è buono o cattivo, riduce forme di estremismo e vittimismo, calma ma allo stesso tempo rende dinamici e vigili. Sviluppa sentimenti amichevoli verso il prossimo e senso di lealtà, favorisce l’amore, l’amicizia e ristabilisce le relazioni interrotte.

Offre una protezione a chi la utilizza; chiamata ‘spugna delle negatività in quanto assorbe le negatività sia fisiche che psichiche. Come da tradizione protegge del “malocchio” e dalle maledizioni, per tale motivo è raccomandata una purificazione accurata e frequente della “pietra”. Quando si indossa un Turchese è bene essere positivi perché può provocare ristagno di pensieri negativi all’interno dell’aura.

Protegge l’aura, allinea tutti i chakra creando un canale libero per fornire nutrimento e energia creativa, ottima nei momenti di stanchezza, depressione ed esaurimento, da forza.

E’ molto sensibile alle alterazioni di temperatura e umidità danneggiandosi a contatto del sudore, detersivi, petrolati e alla luce del sole. Pietra gentile, fresca e lenitiva ad altro contenuto di rame. Armonizza il 5° chakra, può essere indossata all’altezza del petto, gola, plesso solare o al dito mignolo (corrisponde al 5° chakra).

N.B. Le proprietà dei cristalli non sono riconosciute dalla medicina ufficiale, NON consiglio assolutamente di sostituire le cure mediche. I testi presenti su questo blog sono puramente informativi (e d’intrattenimento) e non costituiscono il parere di un medico o uno specialista. I cristalli NON guariscono patologie, ma aiutano a ritrovare un proprio equilibrio interiore. Anche là dove si parla di rapporti tra cristalli e corpo umano, s’intende esclusivamente i benefici che i cristalli possono dare a livello psico/energetico. Una persona che ha trovato il proprio equilibrio sarà maggiormente predisposta alla buona salute e ad accogliere le cure mediche necessarie per il proprio problema.  La cristalloterapia è una pratica complementare che in nessun modo può sostituire le cure mediche e specialistiche. Il lettore si assume la piena responsabilità dell’utilizzo delle informazioni prese da questo blog.

 

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